Paolo Francesco Barbaccia Viscardi è nato a Godrano (Palermo) nel 1946. Risiede a Poggibonsi in Toscana dal 1958. Ama da sempre la poesia, la storia. Il suo primo libro di poesie “Caldi sospiri” è dedicato alla memoria della moglie Anna, scomparsa nel 1997. E proprio quel libro delle emozioni e del dolore, versato sulle pagine insieme alla speranza nell’avvenire, il destino fa capitare tra le mani di colei che divenne sua seconda moglie – Lali. Il suo nuovo libro – PER QUESTO VIVO SULLA NOSTRA TERRA ETERNA – rappresenta il frutto poetico nato dell’esperienza dell’autore di risorgere dalle ceneri e di imparare a essere di nuovo felice.
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RECENSIONE
****************************************************************************Ringraziamo il Dott. Cav. Dario R.Uva da Molfetta per la Sua splendida recensione del libro.
A proposito dell'ultimo libro di S.A.R. il Principe Paolo Francesco Barbaccia Viscardi
«PER QUESTO VIVO SULLA NOSTRA TERRA ETERNA»...
http://www.booksprintedizioni.it/libro/poesia/per-questo-vivo-sulla-nostra-terra-eterna
Leggo e rileggo i versi scelti e più mi sento avvolto e coinvolto dalle parole del poeta, anzi oserei dire del Vate. Questo significa che si può scrivere con la penna o col cuore, e che questi versi sono parto felice di quell'animo dal quale traspare tutta la nobiltà genuina di Paolo Francesco e di quell'antica stirpe Sveva che grandi Uomini ha dato alla storia universale.
Dopo aver letto questi versi bisogna fermarsi per riflettere, pensare, far silenzio... quando l'uomo tace è Dio che parla, allora sì che tutto ci diventa più chiaro, riusciamo ad andare oltre il tempo e lo spazio per coglierne appieno il messaggio catartico.
"Quel messaggio dettato dalla natura con tenerezza e maestà..." scrive il Poeta, è ha ragione, poiché la natura ci parla dell'Eterno e dell'eternità. Tutto ci è stato dato per vivere bene e in salute, gratuitamente, tutto bastante per tutti. E noi ci siamo approfittati di tutto, così la Natura con la sua maestà si rivolta contro, come ai giorni di Babele, ricordandoci la nostra superbia, il nostro egoismo e inanità.
Leggo: "La stanchezza infeconda vive solo in chi non ha un Dio..." dove sono quei talenti che il Signore ci ha donato al momento del nostro concepimento? gli abbiamo sotterrati? Chi crede nel Regno di Dio non è mai infecondo, considera tutti gli uomini figli di Dio e di conseguenza suoi fratelli, questo è l'insegnamento di San Francesco d'Assisi che da ottocento anni continua ancora a portare discepoli al Signore con una fecondità unica.
"Sarà la felicità del nuovo giorno". È la luce della speranza, abbandonarsi in Dio e sperare, poiché solo illuminati dalla Sua luce possiamo trovare la strada della felicità.
"A volte mi chiedo: quali sono i pensieri del Cielo...?" Questa è la follia dell'uomo: voler entrare nella mente del Creatore! e questo il vate lo sa e pertanto si lascia guidare da Dio e in Dio confida.
Tommaso Grossi nel suo libro «Marco Visconti» conclude dicendo: «Però, chi appena ci badi, vien tosto in mente che, se la Provvidenza le ha fatte riuscire in quel modo, avrà avuto le sue ragioni; e si trova che questo voler vedere ognuno pagato in questo mondo conforme pare a noi che il suo merito porti, è impazienza, leggerezza, presunzione, e peggio; è un supporre d'aver noi più discernimento di Chi ce l'ha dato; è un dimenticar che quaggiù le partite si piantano, ma si saldano altrove».
"Ma il giorno è passato: sia grazia a Dio!" Questa è la saggezza, ringraziare Dio giorno dopo giorno per il Suo amore e la Sua grazia che, per il sangue del Cristo non ci fa mai mancare, una grazia sempiterna.
Ho citato solo alcuni versi che sono anche perle di saggezza, ma tutti sono da apprezzare. L'Amore è il vero protagonista, possiamo definirlo un inno all'Amore. Un amore profondo, agognato, sognato che il Vate sente radicato in sé e che lo spinge a non fermarsi, a non arrendersi alle avversità della vita, a confidare nella misericordia di Dio, a sperare in quel Regno eterno, profetato dalle Sacre Scritture, e dove regneranno la pace, la giustizia e l'amore, laddove ci ricongiungeremo con i nostri affetti più cari, mai dimenticati, mai sopiti e saremo tutt'uno in Dio e Dio in tutti.
Un plauso adunque e un sentito ringraziamento all'Autore che ci ha donato dei versi intrisi e colmi di un profondo sentimento tanto umano da renderci partecipi delle sue ansie e delle sue speranze. Questi versi sono per chi ama con tutto il cuore e con tutta l'anima! Per chi sogna un mondo migliore!
Grazie Paolo Francesco!
Fraternamente Dario R. Uva