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"C' E' BISOGNO DI UNA NUOVA STORIA POLITICA"
| Dott. Giuseppe Torcivia |
"
Non è facile lasciare le cose prima che le cose ci lascino "
(
Gen.Charles De Gaulle )
Da
un po' di tempo la situazione del Paese non è buona. Chi ha
governato in anni precedenti dovrebbe, ma già da tempo, fare il
punto della situazione, darsi un traguardo, mettere fine a propositi,
programmi e a nuove "discese in campo".
Ci
sono politici che hanno caratterizzato la vita politica italiana
nell'ultimo ventennio che scalpitano per riproporsi e tornare sulle
ambite e prestigiose poltrone.
Invece
di rinnovamento c'è la riproposizione di vecchi modelli e
vecchissimi protagonisti. Invece di voltare pagina si ritorna ai
vecchi sistemi.
Nessuno
è indispensabile, nessuno è eterno, nessuno può essere adatto per
tutte le stagioni, siamo tutti sostituibili.
"
I cimiteri sono pieni di uomini indispensabili " ( Avv. Gianni
Agnelli ).
Bisogna
lasciare quando è impossibile difendere l'indifendibile e
abbandonare quando si percepisce che non si è più in sintonia anche
con quelli che hanno condiviso lotte comuni.
Non
ci si può trastullare, chiudersi nei palazzi, nelle ville per non
vedere mentre c'è un mondo sconvolto, un Paese che sbanda, un popolo
che soffre.
Chi
ha governato e non si è accorto del fallimento delle proposte
portate avanti dovrebbe fermarsi perchè non ha più nulla da dire.
Se
non si è in grado di affrontare missioni difficili, di mettere in
campo energie, mezzi, idee, proposte credibili si toglie speranza e
futuro alla comunità intera. Se non si ha più la voglia, la
fantasia, la passione di affrontare sempre nuove sfide è il momento
di farsi da parte.
Ritirarsi
quando non si è più in grado di ritrovare, riscoprire e trasmettere
ai cittadini: emozioni, i valori, il sentire molto forte l'orgoglio
dell'italianità, l'appartenenza ad un grande Paese.
Bisogna
che lascino tutti coloro che hanno per molti anni, per mantenere la
guida dell'Italia, dato voce e potere ai sognatori di una nazione
padana (??!!) o addirittura di una euroregione padana-alpina.
Noi
dissentiamo, rispettiamo tutte le idee, ma sempre sognatori sono e,
qualcuno, anche trivialone.
Tutti
coloro che nelle varie posizioni di governo, di semplici parlamentari
o di dirigenti politici hanno assecondato i capi anche quando questi
sbagliavano sono fortemente responsabili del danno che hanno arrecato
al Paese.
Bisogna
che si ritiri chi non ha ascoltato e non ha voluto vedere la protesta
e l'indignazione che salivano in tutto il Paese.
Si
ritirino tutti coloro che non hanno capito che uno Stato non può
essere governato in base alle opinioni di un partito e non può
essere affidato ai capricci, agli umori, ai puntigli e alle volgarità
di un capo partito.
Bisogna
che facciano molti passi indietro perché hanno sbagliato tutto,
perchè hanno mortificato i meritevoli, ignorato i migliori,
cancellato la dignità,i sogni e distrutto le speranze di milioni di
persone.
L'Italia
ha grandi possibilità. Gli italiani possono ancora scrivere pagine
di successo di una storia comune senza dimenticare o rinnegare le
proprie radici,la propria identità.
L'Italia
più volte è caduta e più volte è risorta. Il sogno è ancora
possibile.
Oggi
più che mai, dalle Alpi alla Sicilia, necessitano responsabili
politici che sappiano operare con correttezza ed equità.
Non
è più tempo delle divisioni fra i vari partiti che compongono il
panorama politico italiano.
Basta
con uomini che credono solamente alla religione del potere e del
denaro. Basta con i politicanti di occasione ed i professionisti
della politica.
Si
rendano conto che non c'è spazio, non c'è più futuro politico per
chi ha pensato e pensa a se stesso.
Oggi,
e per molti anni ancora, lo scontro politico è e sarà tra chi si è
servito della politica per i propri interessi personali e chi,
invece, vuole portare avanti un impegno con dignità per provvedere
alla risoluzione dei problemi della società italiana.
Diciamo
un si forte e chiaro ai politici inattaccabili, aperti all'oggi e al
futuro e che cercano di far uscire l'Italia dal disordine, dal
grigiore e farne una nazione rispettata.
L'Italia
ha bisogno di una nuova storia politica, di politici che riportino
nel Paese un clima sereno e favoriscono la ricomposizione sociale.
Senza una pacificazione degli animi e senza un modo nuovo di
concepire, vivere i rapporti politici e sociali non si imbocca alcuna
strada e si rischia la tenuta sociale.
Occorre
cambiare e passare dalla politica dello scontro permanente a quella
fatta ogni giorno per i cittadini. Solo così l'Italia avrà un
futuro.
Basta
con i privilegi, gli sprechi, le ruberie, l'illegalità diffusa.
No
al ritorno a qualcosa che sa di antico e,non si tratta di età
anagrafica,ma chi ha sbagliato non si riproponga e abbandoni la scena
politica per sempre.
Del
resto l'attuale "governo tecnico" di emergenza è nato dal
fallimento della loro politica: mancate riforme, mancato riordino dei
conti pubblici ecc. ecc.
Per
concludere ai superman, ai "rieccoli", ai "nominati",
agli innamorati della nazione padana, ai tesorieri allegri e
fantasiosi, agli attori del teatrino della politica una sola domanda
: Chi ha pagato e chi pagherà per la crisi in cui siamo ?
Purtroppo,
ad oggi, la risposta ci viene data sempre dal poeta Orazio che nelle
sue epistole scrisse : " Per qualunque mattana dei suoi capi, è
il popolo che prende le sberle ".
1 commento:
Egregio Dottor G. Torcivia, anche su questo Suo articolo dello scorso settembre, quando ancora c'era Monti al governo, la Sua analisi è pienamente condivisibile, penso non solo da me, ma da tanti onesti cittadini che avevano e ancor di più oggi hanno le scatole piene di tanti politici corrotti e inadeguati alle esigenze della nostra Nazione.Sembra scritta oggi la sottolineatura rivolta a chi incollato alla poltrona non vuol lasciarla e pensa di essere indispensabile in tutte le stagioni! Mi sembra solo un pò frettolosa la conclusione, quando Lei auspica la realizzazione di una nuova classe politica moralmente e tecnicamente più adeguata alle tante crisi irrisolte. La domanda che mi pongo e che Le pongo:ma dobbiamo auspicare l'avvento di una nuova classe politica sorta dall'alto, oppure una classe politica creata dal popolo, che sappia stare sempre china ad ascoltare le vere esigenze dei più bisognosi e della maggioranza della Nazione, realizzando quella democrazia diretta, tante volte invocata a chiacchiere, anche dal signor Grillo, che poi si tramuta sempre in una ristretta élite di "decisionisti" avulsi dai cittadini? Penso che un impegno diretto da parte di tutti noi , sia la migliore risposta alla crisi politica odierna. Non crede? Domenico Cammarano
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