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"UN PAESE SMARRITO IN CERCA DELLA NORMALITA'"
| Dott. Giuseppe Torcivia |
"PRESENTE IMMOBILE : NULLA FINISCE MAI E NULLA COMINCIA MAI"
Nel Paese si respira aria
di ritorno al passato, poche speranze per la costruzione di un futuro
diverso. Andiamo al voto con la vecchia legge elettorale. Non hanno
voluto e non sono stati in grado di cambiarla.
Vediamo e sentiamo ogni
giorno uomini di seconda, terza e quarta fila che si muovono,
dichiarano, gridano la loro fedeltà a questo o quell'altro possibile
futuro capo di governo soltanto per garantirsi una candidatura, un
posto sicuro nella lista, una prebenda domani.
I "rieccoli " si
ripresentano, i "nominati " si fanno avanti, i "miracolati
" scalpitano, i "duri e puri padani" dettano le loro
condizioni, i futuri "nominati" fremono, i non "garantiti"
trepidano.
Lo scenario non è
cambiato, il quadro politico è ingarbugliato. Così finisce la
Seconda Repubblica.
Egocentrismo, narcisismo,
culto della personalità, sfrenata rivalsa politica, programmi
populisti imperversano sulla scena politica.
Questo ceto politico corre
a tutelarsi, a declamare i soliti programmi, ad annunciarci sempre
l'attuazione di riforme, da anni proposte e riproposte e mai
realizzate.
La maggioranza del popolo
italiano si lamenta, loro sorridono.
Le famiglie si
impoveriscono, loro si arricchiscono.
Il ceto medio regredisce o
sta scomparendo, loro avanzano.
I giovani non riescono a
farsi una casetta, loro collezionano case e ville.
La maggioranza di questi
politici lavora per garantire solo il proprio tornaconto personale
mentre si dimentica o se ne infischia delle grandi emergenze: il tema
del lavoro, della illegalità, della sanità, della povertà.
Non si pensa di trovare
nuove strade per garantire un accesso più facile al lavoro:
agevolazioni al credito per le aziende, sostegno alle famiglie, lotta
all'illegalità nelle sue varie forme, il pensiero è alla poltrona
che si può conquistare, perdere o riconquistare.
Ci dicono che siamo tutti
sulla stessa barca: noi e i potenti. E' chiaro che noi poveri comuni
cittadini siamo su mezzi marinari differenti, noi sulle nostre
barchette in balia delle onde, loro sicuri, tranquilli sulle loro
grandie lussuose navi.
Mentre tutti siamo alla
ricerca di un po' di serenità è stato creato un malessere
psicologico causato dal venire meno di certezze collettive e
personali.
Non si comprende che per
questa malattia servono risposte pronte, adeguate e concrete, ma chi
dovrebbe intervenire pensa ad altro.
La gente è schifata dalla
mancanza di etica, di giustizia e senso civico di parte di questa
classe politica impresentabile.
Nel nostro Paese accade di
tutto, operano politici e leader ai quali si può dare il primo
premio di creatori di confusione per le varie e continue
dichiarazioni contraddittorie.
Grande contraddizione
continua è di quella forza politica che parla di Europa e poi si
allea o propone di riallearsi con un partito che raccoglie firme per
uscire dall'euro.
I fondatori dell'Europa:
Adenauer, Schuman e De Gasperi si rivoltano nella tomba.
Il Paese ha bisogno di
tutti, di tutti gli onesti, di futuro, di certezze, di guide sicure,
di uomini pubblici credibili.
L'Italia ha bisogno di una
rivoluzione democratica.
L'Italia sarà veramente
un paese democratico quando gli avversari politici non verranno
considerati nemici da " abbattere " e quando, finite le
elezioni, chi li vincerà verrà considerato il presidente di tutti e
rispettato e il Paese ne trarrà vantaggio.
L'Italia sarà un Paese
moderno, liberale e giusto quando verranno valorizzati i meritevoli,
aiutati gli imprenditori veri e puniti quelli non seri ed i
"furbetti".
Sarà un Paese normale e
giusto quando tutte le banche torneranno a finanziare l'economia
reale, a fare bene il loro mestiere nei confronti delle sane
aziende, delle famiglie, dei bravi e geniali artigiani, imprenditori,
commercianti.
Sarà un Paese normale e
giusto quando non verranno più aiutati istituti di credito, con
denari pubblici, a causa di gestioni non idonee.
L'Italia ha bisogno di
politici, di classi dirigenti che sappiano ben recepire le parole
pronunciate nel 2003 dal Vescovo di Trapani Mons.Francesco Miccichè
( da me già ricordate in un mio articolo del 20 ottobre 2011 ) :
"LA POLITICA NON E'
AFFARISMO: NON PUO' ESSERE GESTITA DA GRUPPI DI POTERE ECONOMICO E
NON PUO' AVERE LE CARATTERISTICHE DELL'AZIENDA PRIVATA DA
AMMINISTRARE. NON SI TRATTA DI UN PRODOTTO DA VENDERE O DI UN
GUADAGNO DA REALIZZARE, MA DI UN POPOLO DA PROMUOVERE".
Mentre i nostri pensano
alla cadrega tutto va, il tempo scorre, il Paese ha TRE MILIONI di
disoccupati, con la più alta disoccupazione giovanile, migliaia e
migliaia di lavoratori in cassa integrazione, migliaia di precari,
aziende che chiudono, la produzione industriale in forte calo, le
famiglie che arrancano, le pensioni da fame, l'Italia che peggiora la
posizione nella classifica della corruzione percepita, pubblicata
ogni anno da Transparency International: dal 69° posto del 2011,
scende al 72°.
Va bene solo la vendita
dei "Gratta e Vinci ": l'unica falsa e illusoria speranza
data ai cittadini di un Paese che è stato grande.
Buon
lavoro ai parlamentari della prossima nuova legislatura e buon
futuro alla nostra Italia.
Dott. Giuseppe Torcivia
Postfazione musicale della Redazione
Paolo Francesco Barbaccia Viscardi
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