Oltre a questi straordinari libri che Bruno Macchi ha scritto in collaborazione con Marcello Pacciani, ci ha lasciato complessivamente 188 ore di trasmissione riunite in 67 videocassette intitolata «STRAPAESE» - una trasmissione televisiva di un'emittente di Castelfiorentino.
Gli hanno detto ADDIO così:
Addio Macchi, "voce storica"
Se ne andato Bruno Macchi, storica figura di Poggibonsi. Novantunenne, Macchi è stato un profondo conoscitore della città di cui ha seguito con passione trasformazioni e problemi.
Bruno Macchi dagli schermi di una delle primi televisioni private, tv4, che trasmetteva da Castefiorentino, ha sempre detto la sua con grande competenza, affrontando con vivacità e acume le varie questioni cittadine. Nel suo programma, "Strapaese", seguitissimo all'epoca, raccontava storie di Poggibonsi e di poggibonsesi, dando molto spazio alle tradizioni.
E così:
Ha raccontato gli ultimi cento anni di storia della città. Oggi è funerali.
Poggibonsi piange la scomparsa di Carestia.
Uno dei personaggi più simpatici e schietti della città, Bruno Macchi, il popolarissimo "Carestia" di mille eventi e situazioni, ci ha lasciato. Lo ha fatto in punta di piedi e senza clamori in una silenziosissima mattina di neve, con l'aria serena di chi sa di essere giunto all'ultimo traguardo senza molti rimpianti e sicuro di aver vissuto come voleva.
Aveva festeggiato da poco, circondato dall'affetto del figlio Carlo e da una schiera di nipoti, grandi e piccini, come diceva, i suoi novant'anni, da Alcide, anzi dal mio Alcide, fra motti, battute, facezie e spiritosaggini che lo facevano ovunque protagonista.
Amante della città e delle sue tradizioni, aveva meticolosamente raccolto testimonianze storiche e di quotidianità paesana degli ultimi cento anni di vita poggibonsese, rappresentate per lo più da un autentico tesoro fotografico, attentamente selezionato e catalogato di cui, insieme all'amico Marcello Pacciani, presentò una scelta in due bei volumi editi da Lalli, andati letteralmente a ruba.
Ma la sua notorietà si diffuse ben oltre l'orizzonte casalingo con la trasmissione televisiva Strapaese, diffusa da un'emittente valdelsana, un appuntamento settimanale con la sua città e i suoi - parole sue - 3540 amici, in cui, per ben cinque anni, fece conoscere, approfondire, rivivere fatti e misfatti della sua città. Ma quelli più piccanti e importanti - mi confessava durante le nostre escursioni a Castello - le ho raccolte nel mio Brogliaccio, che non è un libro ma, come giustamente dice l'amico Marco Panti, il diario della città.
Stamane alle 100, nella chiesa di San Giuseppe, molti di quei suoi 3540 amici saranno a dirgli addio. Il Corriere di Siena, si unisce al cordoglio dei suoi famigliari. (Giovanna Cencetti)
Desidererei che dopo la mia morte, come di consueto venisse affisso un manifesto con la seguente dicitura.
E così:
Ha raccontato gli ultimi cento anni di storia della città. Oggi è funerali.
Poggibonsi piange la scomparsa di Carestia.
Uno dei personaggi più simpatici e schietti della città, Bruno Macchi, il popolarissimo "Carestia" di mille eventi e situazioni, ci ha lasciato. Lo ha fatto in punta di piedi e senza clamori in una silenziosissima mattina di neve, con l'aria serena di chi sa di essere giunto all'ultimo traguardo senza molti rimpianti e sicuro di aver vissuto come voleva.
Aveva festeggiato da poco, circondato dall'affetto del figlio Carlo e da una schiera di nipoti, grandi e piccini, come diceva, i suoi novant'anni, da Alcide, anzi dal mio Alcide, fra motti, battute, facezie e spiritosaggini che lo facevano ovunque protagonista.
Amante della città e delle sue tradizioni, aveva meticolosamente raccolto testimonianze storiche e di quotidianità paesana degli ultimi cento anni di vita poggibonsese, rappresentate per lo più da un autentico tesoro fotografico, attentamente selezionato e catalogato di cui, insieme all'amico Marcello Pacciani, presentò una scelta in due bei volumi editi da Lalli, andati letteralmente a ruba.
Ma la sua notorietà si diffuse ben oltre l'orizzonte casalingo con la trasmissione televisiva Strapaese, diffusa da un'emittente valdelsana, un appuntamento settimanale con la sua città e i suoi - parole sue - 3540 amici, in cui, per ben cinque anni, fece conoscere, approfondire, rivivere fatti e misfatti della sua città. Ma quelli più piccanti e importanti - mi confessava durante le nostre escursioni a Castello - le ho raccolte nel mio Brogliaccio, che non è un libro ma, come giustamente dice l'amico Marco Panti, il diario della città.
Stamane alle 100, nella chiesa di San Giuseppe, molti di quei suoi 3540 amici saranno a dirgli addio. Il Corriere di Siena, si unisce al cordoglio dei suoi famigliari. (Giovanna Cencetti)
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Mentre noi vogliamo ricordarlo con la sua foto d'infanzia, tratto dal suo libro e "dare l'ultima parola" allo stesso caro Bruno che nel lontano 1993 scriveva:Desidererei che dopo la mia morte, come di consueto venisse affisso un manifesto con la seguente dicitura.
Amici miei, s'ho stato richiamato ma non pe' fa il soldato e anda alia guerra ma per un dovere preciso e programmato. Lascio quindi per sempre questa terra. Resistete vi prego e vi capisco, fatevi ancora di belle bevute. Intanto vi saluto e suggerisco: divertitevi e pensata alla salute.
1929-1930 da sinistra: Bruno Macchi, Mario Fabiani e Vasco Macchi
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