"QUESTO NOSTRO PAESE IMPAZZITO"
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Dott. Giuseppe Torcivia
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La nostra bella Italia
sembra diventato un paese dove manca il sentimento e impera il
risentimento dove si affievolisce l'altruismo e si accentua
l'egoismo, si rifiuta l'ascolto e il dialogo e si valorizza
l'arroganza, alla lealtà si preferisce la fedeltà e la sudditanza.
Viviamo in un paese dove
pochi portano come esempio Giuseppe Girolamo (qualcuno se lo ricorda
?) il musicista che cedette il suo posto sulla scialuppa della
"Concordia " ad un bambino mentre si preferisce inseguire
il comandante Schettino, chiedendogli interviste come fosse un eroe,
una star.
Siamo nel paese dove il
comandante De Falco, si legge sui giornali, viene trasferito ad altro
incarico.
Chi si comporta
onestamente viene visto con sospetto!!
Una società che giorno
dopo giorno perde la coscienza del bene e del male e la capacità di
andare oltre i propri egoismi, indifferente di fronte a tragedie
umane dimentica le persone.
I NOSTRI DUE MARO'.
Qualcuno ha scritto che
uno dei valori di una democrazia è che si riportino a casa tutti dai
"campi di battaglia".
La misura della capacità,
della credibilità di uno Stato è data dal modo con cui tratta i
suoi cittadini in tutti i luoghi del mondo.
Purtroppo si pensa ad
altro e si vedono sul palcoscenico solo personaggi che si sforzano di
chiudere una storia che non è tutta da buttare, da rottamare. Tutto
quello che a loro può fare ombra o disturba viene combattuto con
metodi poco ortodossi; una stretta di mano non ha più valore, la
parola data un optional.
Si pensa, si scrive, si
discute sul futuro.
Del passato, della storia,
delle tradizioni si parla poco e con superficialità direi quasi con
fastidio. Non è "moderno" parlarne !!!
Il nostro è diventato un
paese dove chi economicamente non dovrebbe lamentarsi riesce a non
vivere bene perché non si rassegna a vivere in modo normale e
semplice.
Affannati a correre per
raggiungere sempre nuovi illusori traguardi, a rincorrere mete
irraggiungibili, sogni irrealizzabili.
Vivono male, soffrono
della mancanza di notorietà, della mancanza di nuovi successi.
Credono soltanto a se
stessi, basano tutto sul proprio benessere.
Le persone, i valori
vengono dimenticati, tutto viene ridotto al possesso, all'avere.
Il successo, il denaro,
l'arricchimento facile, il lusso, la mondanità diventano il soli
obiettivi del loro vivere quotidiano, tutto il resto non conta più
nulla.
Non comprendono che vivere
una vita sana, normale, senza eccessi di protagonismo resta la
ribalta più bella che il destino ci possa regalare.
L'Italia è diventato un
paese dove sempre più persone non hanno pari dignità, pari diritti
e dove molti spacciano la
solidarietà con la beneficienza, dove i ricchi diventano sempre più
ricchi, i poveri sempre più poveri e il ceto medio in via di
estinzione.
I cuori si sono inariditi,
gli egoismi sviluppati, l'indifferenza ha conquistato sempre più
menti.
Una società dove spesso
viene abbandonata la strada dell'etica che è la sola e quella giusta
che può dare alle persone oneste l'immagine che meritano.
Gli italiani sembrano
preferire solo bravi comunicatori, snobbano o non sanno più
distinguere le persone serie e concrete dagli imbonitori e venditori
di fumo, non sanno più riconoscere le persone oneste dai truffaldini
forse perché stanchi di una brutta gestione del bene pubblico, di
una classe politica quotidianamente segnata da scandali, corruzione e
malaffare. Hanno smesso di scegliere, di lottare forse anche di
pensare.
C'è molta gente che
continua a credere alle spacconate, alle "bombe" dei vari
mister bomba e dimentica che il male non è soltanto di chi lo fa ma
anche di chi, potendo impedire che lo si faccia, non lo impedisce.
Oggi più che mai è
attuale e pertinente il monito di Papa Francesco che cita il profeta
Geremia:
"CHI CORRE DIETRO AL
NULLA DIVENTA LUI STESSO UNA NULLITA'"
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