lunedì 4 marzo 2013

L'INIZIO

"L'INIZIO "
Paolo Francesco Barbaccia Viscardi


Dio creò l'Universo,
In questo Universo ha voluto mettere l'Uomo e la Donna.
Lo fecce nell'Amore.
L'Amore...
L'Amore si poté intravedere,
Nulla fu come quando divenne.
E nel divenire si poté intravedere l'essenza dell'amore.
Il Re meritevole di tutti
promise a suo padre il peggiore di tutti i decreti.
Manasse ebbe nome e regnò più stagioni dei padri più buoni.
Aveva occhi attenti e deformati, non da un difetto del cuore, ma dalla mancanza d'amore,
E nell'orizzonte si leggeva, oltre il racconto, l'essenza seducente delle divagazioni divine.
Un Re regnerà secondo giustizia, se i Ministri saranno onesti, quando su di noi sarà sparso lo spirito dall'alto.
Fu il Regno fratello, fu un sacrilego insulto al cielo.
Fu così che fuorvianti si insinuò dentro di ogni ritratto.
E la Fine come l'Inizio: instabile, sconnessa, violenta e insicura, illogica e travolgente...
Ne spese l'estremo sussulto il Dio...
Disse: “non siete più prodi, sicuri della Terra ed è logico e travolgente,
Ma alla fine come all'inizio: non vi è conveniente traiettoria attraversante.
Essa è il desiderio peccaminoso e vi fa arrendere al vizio più tortuoso,
alle vie più maledette, al vostro desiderio più contorto.
Ora gridò il Dio che l'ha fatta,
Ora grida il Creatore - “vendetta”
Poiché non c'è Dio che non vanti l'impresa e intaschi retta.
Finiti nel lutto le folle allegrie di routine, le case deserte,
le vie piene di VIPs dei boss e prostituti uomini fru-fru, che loro lo chiamano amore.
Ora va su, ora va giù – ma amore è questo?
No, è solo la fine di colui un tempo chiamato Uomo.


Paolo Francesco Barbaccia Viscardi

4 marzo 2013

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