"L'INIZIO
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Paolo Francesco Barbaccia Viscardi
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Dio
creò l'Universo,
In
questo Universo ha voluto mettere l'Uomo e la Donna.
Lo
fecce nell'Amore.
L'Amore...
L'Amore
si poté intravedere,
Nulla
fu come quando divenne.
E nel
divenire si poté intravedere l'essenza dell'amore.
Il Re
meritevole di tutti
promise
a suo padre il peggiore di tutti i decreti.
Manasse
ebbe nome e regnò più stagioni dei padri più buoni.
Aveva
occhi attenti e deformati, non da un difetto del cuore, ma dalla
mancanza d'amore,
E
nell'orizzonte si leggeva, oltre il racconto, l'essenza seducente
delle divagazioni divine.
Un Re
regnerà secondo giustizia, se i Ministri saranno onesti, quando su
di noi sarà sparso lo spirito dall'alto.
Fu il
Regno fratello, fu un sacrilego insulto al cielo.
Fu
così che fuorvianti si insinuò dentro di ogni ritratto.
E la
Fine come l'Inizio: instabile, sconnessa, violenta e insicura,
illogica e travolgente...
Ne
spese l'estremo sussulto il Dio...
Disse:
“non siete più prodi, sicuri della Terra ed è logico e
travolgente,
Ma
alla fine come all'inizio: non vi è conveniente traiettoria
attraversante.
Essa è
il desiderio peccaminoso e vi fa arrendere al vizio più tortuoso,
alle
vie più maledette, al vostro desiderio più contorto.
Ora
gridò il Dio che l'ha fatta,
Ora
grida il Creatore - “vendetta”
Poiché
non c'è Dio che non vanti l'impresa e intaschi retta.
Finiti
nel lutto le folle allegrie di routine, le case deserte,
le vie
piene di VIPs dei boss e prostituti uomini fru-fru, che loro lo
chiamano amore.
Ora va
su, ora va giù – ma amore è questo?
No, è
solo la fine di colui un tempo chiamato Uomo.
Paolo
Francesco Barbaccia Viscardi
4
marzo 2013
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