"IL MERCATO DELLE VACCHE CONTINUA"
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Dott. Giuseppe Torcivia
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Mentre
il Presidente Mattarella, appena nominato, pronunciava le sue prime
belle e incisive parole: "Il mio pensiero va alle speranze e
alle difficoltà dei nostri concittadini" nello
stesso momento il pensiero di molti politici era rivolto agli
sviluppi della loro carriera a come mantenere la poltrona presente e
futura e a barattare il potere conferitogli con il voto con i propri
interessi.
Se
i treni italiani in servizio per i pendolari si muovessero alla
stessa velocità dei parlamentari nostrani nelle varie trasmigrazioni
da una parte politica ad altra o da una corrente di partito
all'altra, le ferrovie italiane avrebbero il primato mondiale della
puntualità e milioni di italiani tutti i giorni arriverebbero al
posto di lavoro meno stressati.
Un
amico americano mi ricorda sempre che in Italia quello del
saltimbanco è un mestiere in via d'estinzione i migliori sono tutti
passati alla politica.
Qualcuno
scrive perché non chiamare questi passaggi da un partito all'altro
con un termine più appropriato transumanza: migrazione stagionale
delle greggi e delle mandrie.
Una
transumanza continua per mantenere le poltrone e in vista di quelle
future perché si tiene famiglia, perché non si vuole tornare a
casa, perché non ci si rassegna a perdere
emolumenti-diaria-privilegi-pensioni dorate.
Guai
ai vinti e quindi corsa a salire sul carro dei vincitori di turno
oggi più che mai strapieno di laudatores. Degli antichi romani gli
italiani hanno ereditato soprattutto questo spirito.
Un
vecchio amico politico mi diceva, con sua grande delusione, che in
politica non si hanno amici, ma soltanto compagni di cospirazione.
Questo
andazzo, questo comportamento lo si constata tutti i giorni così la
distanza tra la politica, politicanti e cittadini diventa sempre più
grande.
Le
prime parole del Presidente Mattarella, che ho ricordato prima,
sembrano dette per accusare e scuotere una buona parte della classe
politica.
L'accusa
di non avere dato a ben due generazioni la possibilità di una vita
serena, di avere creato solo condizioni di precarietà per molti
giovani e meno giovani, di non aver creato situazioni di sviluppo, di
avere negato la possibilità alle persone di scegliersi liberamente
un lavoro, farsi una casa, una famiglia e di poter avere e crescere
dei figli, di aver negato la giusta tranquillità ai pensionati, di
avere tradito le speranze di un popolo.
Tutti
questi voltagabbana per giustificarsi danno motivazioni, le più
disparate, ma non incantano più come una volta. La gente si è
accorta che costoro vivono in un altro mondo, sempre più italiani
capiscono che questi politici da tempo hanno smesso di ascoltare e
comprendere la società e di parlare al cuore e alla testa delle
persone perché in altre faccende affaccendati.
Questi
voltagabbana vanno avanti a minacce e compromessi tra di loro, tra
ricatti e controricatti, ritorsioni e controritorsioni
infischiandosene degli italiani che si stanno impoverendo sempre di
più.
Abbiamo
politici pallonari, ammalati di protagonismo, megalomani,
spregiudicati,
arroganti,vanitosi
sempre alla ricerca delle telecamere, esperti giocatori di poker con
grandi
responsabilità che considerano ogni rapporto politico come una corsa
in taxi.
Uomini
politici pavidi, non con la “U” maiuscola ma quacquaraccà come
li definiva Leonardo Sciascia.
Il
nostro augurio e la nostra speranza è che il prossimo futuro veda
meno parassiti, meno gente che rinnega il proprio passato e cancella
il proprio presente; veda meno voltagabbana senza dignità, meno
opportunisti, marpioni e furbacchioni e più gente di buona volontà.
Tutto
può cambiare, una Italia migliore è possibile, dipende dai cittadini
italiani.
"NON
E' FACILE LASCIARE LE COSE PRIMA CHE LE COSE CI LASCINO ".
(Gen.Charles
De Gaulle)
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