martedì 28 aprile 2015

A3 AUTOSTRADA SALERNO-REGGIO CALABRIA LA STORIA INFINITA - ODISSEA QUOTIDIANA




" A3 AUTOSTRADA SALERNO - 
REGGIO CALABRIA
LA STORIA INFINITA - ODISSEA QUOTIDIANA "

Dott. Giuseppe Torcivia


Il Cardinale Renato Martino ( salernitano ) percorrendo la A3 definì il viaggio verso Sud una: " Via Crucis, un'esperienza al limite del sopportabile, un solo interminabile cantiere ".
Cristo si è fermato a Eboli per non prendere la Salerno-Reggio Calabria dice con una battuta ironica Andrea Camilleri.

 Molti hanno sempre detto che questa autostrada avrebbe dovuto seguire il tracciato della ferrovia lungo la costa tirrenica, ma per via delle pressioni politiche, è stato fatto un tracciato assolutamente contorto e pieno di saliscendi " curvoni a gomito " pericolosi e stancanti.
E' anche vero che quando si parla di infrastrutture in questo Paese ci si ferma a Roma.
Da Napoli in giù è terra di nessuno. Ci si accorge del nulla che esiste o dei problemi che esistono soltanto quando milioni di turisti stranieri e italiani si muovono in occasione delle vacanze.
Ecco soltanto in questo periodo va di moda fare notizia ma poi tutto viene dimenticato e la strada rimane così, un calvario continuo.
I residenti del Sud vivono questa odissea ogni giorno.
Qui il problema non è solo dei lavori che durano un'eternità , ma anche le tratte già completate crollano ( vedi il crollo del 2.3.2015 ).
Sono decenni che questa autostrada è un incubo e un perenne cantiere.
Uno dei tanti viaggiatori che percorre spesso la A3 scrive: " Decima tappa: l'arrivo, il calvario è finito, con una sosta all'autogrill di Frassineto ci sono voluti sei ore e 34 minuti alla media di 71 Km/h per percorrere circa 440 Km nel pomeriggio di un giorno " normale in un Paese anormale ".
E' difficile comprendere questo Paese dove vengono annunciate e pubblicizzate grandi opere, ma alla fine molte mai iniziate, pochissime realizzate, parecchie lasciate a metà.
Si comprende invece amaramente che ai cittadini italiani rimane soltanto di pagare imposte e" derivati " ( vedi corruzione ).
SONO PASSATI 50 ANNI dall'avvio dell'opera e se non ricordo male fu inaugurata da Amintore Fanfani.
Da allora sono cambiati decine di governi e più di un ministro ha dichiarato che sulla realizzazione di quest'opera ci avrebbe messo la propria faccia!!!
La Salerno-Reggio Calabria la potremo definire la storia infinita, un cantiere eterno, una strada che è costata una cifra impressionante ai contribuenti italiani e che tuttora non è terminata ed entrata in pieno della sua efficienza.
Quando finiranno gli eterni lavori quel giorno la Salerno-Reggio Calabria avrà bisogno di lavori di adeguamento e quindi ulteriore esborso di denaro pubblico.
Pensare che c'è gente che credeva di fare il ponte sullo stretto quando dopo decenni ancora non è conclusa una autostrada.
Scandaloso siamo il Paese della vergogna.
Se la A3 è stata ideata e in parte costruita per ridurre il gap economico tra Nord e Sud dobbiamo amaramente constatare che la missione dei molti governi succedutosi fino ad oggi è fallita.
Vedremo mai l'opera finita ?
FINO a quando le popolazioni meridionali sopporteranno questo vergognoso scandalo ?
QUANDO la gente del Sud capirà che il vero grande cambiamento dipende solo e soltanto da loro, dalle loro azioni quotidiane, dai loro comportamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, dalle loro scelte politiche ?
QUANDO i meridionali voteranno uomini politici che hanno veramente a cuore il bene della loro terra e non ASCARI PARLAMENTARI ?
Un pensiero va a ADRIAN MIHOLCA, caduto sul lavoro i 3.2.2015 eroe dimenticato da un Paese che aveva scelto per far fortuna. Un tragico incidente, uno dei tanti troppi nei posti di lavoro, che ha visto scaraventato giù sul viadotto per 80 metri insieme al suo piccolo mezzo meccanico.



NOTA : GARZANTI LINGUISTICA
a) ASCARO( st.) soldato indigeno delle colonie italiane di Eritrea e Somalia
b) ASCARI PARLAMENTARI ( spreg.non com.) nel linguaggio politico chi non ha un proprio programma,chi svolge un ruolo da gregario,chi esegue sempre direttive di altri.

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