sabato 1 settembre 2012

C' E' BISOGNO DI UNA NUOVA STORIA POLITICA


"C' E' BISOGNO DI UNA NUOVA STORIA POLITICA"

Dott. Giuseppe Torcivia

" Non è facile lasciare le cose prima che le cose ci lascino "
( Gen.Charles De Gaulle )

Da un po' di tempo la situazione del Paese non è buona. Chi ha governato in anni precedenti dovrebbe, ma già da tempo, fare il punto della situazione, darsi un traguardo, mettere fine a propositi, programmi e a nuove "discese in campo".
Ci sono politici che hanno caratterizzato la vita politica italiana nell'ultimo ventennio che scalpitano per riproporsi e tornare sulle ambite e prestigiose poltrone.
Invece di rinnovamento c'è la riproposizione di vecchi modelli e vecchissimi protagonisti. Invece di voltare pagina si ritorna ai vecchi sistemi.
Nessuno è indispensabile, nessuno è eterno, nessuno può essere adatto per tutte le stagioni, siamo tutti sostituibili.
" I cimiteri sono pieni di uomini indispensabili " ( Avv. Gianni Agnelli ).
Bisogna lasciare quando è impossibile difendere l'indifendibile e abbandonare quando si percepisce che non si è più in sintonia anche con quelli che hanno condiviso lotte comuni.
Non ci si può trastullare, chiudersi nei palazzi, nelle ville per non vedere mentre c'è un mondo sconvolto, un Paese che sbanda, un popolo che soffre.
Chi ha governato e non si è accorto del fallimento delle proposte portate avanti dovrebbe fermarsi perchè non ha più nulla da dire.
Se non si è in grado di affrontare missioni difficili, di mettere in campo energie, mezzi, idee, proposte credibili si toglie speranza e futuro alla comunità intera. Se non si ha più la voglia, la fantasia, la passione di affrontare sempre nuove sfide è il momento di farsi da parte.
 
Ritirarsi quando non si è più in grado di ritrovare, riscoprire e trasmettere ai cittadini: emozioni, i valori, il sentire molto forte l'orgoglio dell'italianità, l'appartenenza ad un grande Paese.
Bisogna che lascino tutti coloro che hanno per molti anni, per mantenere la guida dell'Italia, dato voce e potere ai sognatori di una nazione padana (??!!) o addirittura di una euroregione padana-alpina.
Noi dissentiamo, rispettiamo tutte le idee, ma sempre sognatori sono e, qualcuno, anche trivialone.
Tutti coloro che nelle varie posizioni di governo, di semplici parlamentari o di dirigenti politici hanno assecondato i capi anche quando questi sbagliavano sono fortemente responsabili del danno che hanno arrecato al Paese.
Bisogna che si ritiri chi non ha ascoltato e non ha voluto vedere la protesta e l'indignazione che salivano in tutto il Paese.
Si ritirino tutti coloro che non hanno capito che uno Stato non può essere governato in base alle opinioni di un partito e non può essere affidato ai capricci, agli umori, ai puntigli e alle volgarità di un capo partito.
Bisogna che facciano molti passi indietro perché hanno sbagliato tutto, perchè hanno mortificato i meritevoli, ignorato i migliori, cancellato la dignità,i sogni e distrutto le speranze di milioni di persone.
L'Italia ha grandi possibilità. Gli italiani possono ancora scrivere pagine di successo di una storia comune senza dimenticare o rinnegare le proprie radici,la propria identità.
L'Italia più volte è caduta e più volte è risorta. Il sogno è ancora possibile.
Oggi più che mai, dalle Alpi alla Sicilia, necessitano responsabili politici che sappiano operare con correttezza ed equità.
Non è più tempo delle divisioni fra i vari partiti che compongono il panorama politico italiano.
Basta con uomini che credono solamente alla religione del potere e del denaro. Basta con i politicanti di occasione ed i professionisti della politica.
Si rendano conto che non c'è spazio, non c'è più futuro politico per chi ha pensato e pensa a se stesso.
Oggi, e per molti anni ancora, lo scontro politico è e sarà tra chi si è servito della politica per i propri interessi personali e chi, invece, vuole portare avanti un impegno con dignità per provvedere alla risoluzione dei problemi della società italiana.
Diciamo un si forte e chiaro ai politici inattaccabili, aperti all'oggi e al futuro e che cercano di far uscire l'Italia dal disordine, dal grigiore e farne una nazione rispettata.
L'Italia ha bisogno di una nuova storia politica, di politici che riportino nel Paese un clima sereno e favoriscono la ricomposizione sociale. Senza una pacificazione degli animi e senza un modo nuovo di concepire, vivere i rapporti politici e sociali non si imbocca alcuna strada e si rischia la tenuta sociale.
Occorre cambiare e passare dalla politica dello scontro permanente a quella fatta ogni giorno per i cittadini. Solo così l'Italia avrà un futuro.
Basta con i privilegi, gli sprechi, le ruberie, l'illegalità diffusa.
No al ritorno a qualcosa che sa di antico e,non si tratta di età anagrafica,ma chi ha sbagliato non si riproponga e abbandoni la scena politica per sempre.
Del resto l'attuale "governo tecnico" di emergenza è nato dal fallimento della loro politica: mancate riforme, mancato riordino dei conti pubblici ecc. ecc.
Per concludere ai superman, ai "rieccoli", ai "nominati", agli innamorati della nazione padana, ai tesorieri allegri e fantasiosi, agli attori del teatrino della politica una sola domanda : Chi ha pagato e chi pagherà per la crisi in cui siamo ?
Purtroppo, ad oggi, la risposta ci viene data sempre dal poeta Orazio che nelle sue epistole scrisse : " Per qualunque mattana dei suoi capi, è il popolo che prende le sberle ".

1 commento:

L'Attuazione della democrazia ha detto...

Egregio Dottor G. Torcivia, anche su questo Suo articolo dello scorso settembre, quando ancora c'era Monti al governo, la Sua analisi è pienamente condivisibile, penso non solo da me, ma da tanti onesti cittadini che avevano e ancor di più oggi hanno le scatole piene di tanti politici corrotti e inadeguati alle esigenze della nostra Nazione.Sembra scritta oggi la sottolineatura rivolta a chi incollato alla poltrona non vuol lasciarla e pensa di essere indispensabile in tutte le stagioni! Mi sembra solo un pò frettolosa la conclusione, quando Lei auspica la realizzazione di una nuova classe politica moralmente e tecnicamente più adeguata alle tante crisi irrisolte. La domanda che mi pongo e che Le pongo:ma dobbiamo auspicare l'avvento di una nuova classe politica sorta dall'alto, oppure una classe politica creata dal popolo, che sappia stare sempre china ad ascoltare le vere esigenze dei più bisognosi e della maggioranza della Nazione, realizzando quella democrazia diretta, tante volte invocata a chiacchiere, anche dal signor Grillo, che poi si tramuta sempre in una ristretta élite di "decisionisti" avulsi dai cittadini? Penso che un impegno diretto da parte di tutti noi , sia la migliore risposta alla crisi politica odierna. Non crede? Domenico Cammarano