mercoledì 2 gennaio 2013

UN PAESE SMARRITO IN CERCA DELLA NORMALITA'



"UN PAESE SMARRITO IN CERCA DELLA NORMALITA'"

Dott. Giuseppe Torcivia

"PRESENTE IMMOBILE : NULLA FINISCE MAI E NULLA COMINCIA MAI"

Nel Paese si respira aria di ritorno al passato, poche speranze per la costruzione di un futuro diverso. Andiamo al voto con la vecchia legge elettorale. Non hanno voluto e non sono stati in grado di cambiarla.

Vediamo e sentiamo ogni giorno uomini di seconda, terza e quarta fila che si muovono, dichiarano, gridano la loro fedeltà a questo o quell'altro possibile futuro capo di governo soltanto per garantirsi una candidatura, un posto sicuro nella lista, una prebenda domani.
I "rieccoli " si ripresentano, i "nominati " si fanno avanti, i "miracolati " scalpitano, i "duri e puri padani" dettano le loro condizioni, i futuri "nominati" fremono, i non "garantiti" trepidano.
Lo scenario non è cambiato, il quadro politico è ingarbugliato. Così finisce la Seconda Repubblica.
Egocentrismo, narcisismo, culto della personalità, sfrenata rivalsa politica, programmi populisti imperversano sulla scena politica.
Questo ceto politico corre a tutelarsi, a declamare i soliti programmi, ad annunciarci sempre l'attuazione di riforme, da anni proposte e riproposte e mai realizzate.
La maggioranza del popolo italiano si lamenta, loro sorridono.
Le famiglie si impoveriscono, loro si arricchiscono.
Il ceto medio regredisce o sta scomparendo, loro avanzano.
I giovani non riescono a farsi una casetta, loro collezionano case e ville.
La maggioranza di questi politici lavora per garantire solo il proprio tornaconto personale mentre si dimentica o se ne infischia delle grandi emergenze: il tema del lavoro, della illegalità, della sanità, della povertà.
Non si pensa di trovare nuove strade per garantire un accesso più facile al lavoro: agevolazioni al credito per le aziende, sostegno alle famiglie, lotta all'illegalità nelle sue varie forme, il pensiero è alla poltrona che si può conquistare, perdere o riconquistare.
Ci dicono che siamo tutti sulla stessa barca: noi e i potenti. E' chiaro che noi poveri comuni cittadini siamo su mezzi marinari differenti, noi sulle nostre barchette in balia delle onde, loro sicuri, tranquilli sulle loro grandie lussuose navi.

Mentre tutti siamo alla ricerca di un po' di serenità è stato creato un malessere psicologico causato dal venire meno di certezze collettive e personali.
Non si comprende che per questa malattia servono risposte pronte, adeguate e concrete, ma chi dovrebbe intervenire pensa ad altro.
La gente è schifata dalla mancanza di etica, di giustizia e senso civico di parte di questa classe politica impresentabile.
Nel nostro Paese accade di tutto, operano politici e leader ai quali si può dare il primo premio di creatori di confusione per le varie e continue dichiarazioni contraddittorie.
Grande contraddizione continua è di quella forza politica che parla di Europa e poi si allea o propone di riallearsi con un partito che raccoglie firme per uscire dall'euro.
I fondatori dell'Europa: Adenauer, Schuman e De Gasperi si rivoltano nella tomba.
Il Paese ha bisogno di tutti, di tutti gli onesti, di futuro, di certezze, di guide sicure, di uomini pubblici credibili.
L'Italia ha bisogno di una rivoluzione democratica.
L'Italia sarà veramente un paese democratico quando gli avversari politici non verranno considerati nemici da " abbattere " e quando, finite le elezioni, chi li vincerà verrà considerato il presidente di tutti e rispettato e il Paese ne trarrà vantaggio.
L'Italia sarà un Paese moderno, liberale e giusto quando verranno valorizzati i meritevoli, aiutati gli imprenditori veri e puniti quelli non seri ed i "furbetti".
Sarà un Paese normale e giusto quando tutte le banche torneranno a finanziare l'economia reale, a fare bene il loro mestiere nei confronti delle sane aziende, delle famiglie, dei bravi e geniali artigiani, imprenditori, commercianti.
Sarà un Paese normale e giusto quando non verranno più aiutati istituti di credito, con denari pubblici, a causa di gestioni non idonee.
L'Italia ha bisogno di politici, di classi dirigenti che sappiano ben recepire le parole pronunciate nel 2003 dal Vescovo di Trapani Mons.Francesco Miccichè ( da me già ricordate in un mio articolo del 20 ottobre 2011 ) :
"LA POLITICA NON E' AFFARISMO: NON PUO' ESSERE GESTITA DA GRUPPI DI POTERE ECONOMICO E NON PUO' AVERE LE CARATTERISTICHE DELL'AZIENDA PRIVATA DA AMMINISTRARE. NON SI TRATTA DI UN PRODOTTO DA VENDERE O DI UN GUADAGNO DA REALIZZARE, MA DI UN POPOLO DA PROMUOVERE".
Mentre i nostri pensano alla cadrega tutto va, il tempo scorre, il Paese ha TRE MILIONI di disoccupati, con la più alta disoccupazione giovanile, migliaia e migliaia di lavoratori in cassa integrazione, migliaia di precari, aziende che chiudono, la produzione industriale in forte calo, le famiglie che arrancano, le pensioni da fame, l'Italia che peggiora la posizione nella classifica della corruzione percepita, pubblicata ogni anno da Transparency International: dal 69° posto del 2011, scende al 72°.
Va bene solo la vendita dei "Gratta e Vinci ": l'unica falsa e illusoria speranza data ai cittadini di un Paese che è stato grande.
Buon lavoro ai parlamentari della prossima nuova legislatura e buon futuro alla nostra Italia.
Dott. Giuseppe Torcivia

Postfazione musicale della Redazione
Paolo Francesco Barbaccia Viscardi

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