giovedì 16 febbraio 2012

Tra i profeti e i farisei – replicando ad un altro Festival di San Remo

E le nostre celle sieno piene, e porgano ogni spezie di beni: e le nostre gregge moltiplichino a migliaia, ed a decine di migliaia nelle nostre campagne.

Salmo di David. SALMO CXLIV.

Il popolo molte volte disidera la rovina sua, ingannato da una falsa spezie di beni: e come le grandi speranze e gagliarde promesse facilmente lo muovono.

Niccolò Machiavelli Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio

Non mi spingo di giudicare la parte musicale del Festival, ma una cosa è certa: nessuno è rimasto indifferente all'impatto mediatico di Adriano Celentano dal palcoscenico dell'Ariston.


Quelli che sono fedeli a seguire il nostro giornale, si ricorderanno la mia riflessione sul Festival di San Remo dell'anno scorso e esattamente sull'esibizione incisiva del Maestro Roberto Benigni.

Quella volta mi sono fatto aiutare dal Signor G.G. (Giorgio Gaber).

Voglio rimanere fedele al “Profeta” G.G. e vi lascio con alcune immagini e alcune domande - quelle innumerevoli che frullano per la testa di tante persone.

Stiamo assistendo a una forte crisi della credibilità del sacro e del profano.

Come mai prima mi ha colpito l'immagine della messa natalizia dell'anno 2011 con tanto oro abbagliante (spezie di beni) che faceva male agli occhi: era così in contrasto con il contenuto dell'omelia del Santo Padre che ha voluto parlare di San Francesco, dell'umiltà, della semplicità, del Dio povero e del suo Figlio nato nella povera stalla, del pericolo del luccichio abbagliante!!! Le parole pronunciate dall'altare sommerso nello stesso luccichio abbagliante dei calici e tutto ciò nei tempi della grave crisi economica, sociale e sopratutto spirituale personalmente per me suonavano come una beffa ... La stessa beffa che da profano vedo e sento intorno nel mondo “profano”...

Perché la crisi non arriva all'improvviso – è sempre un risultato degli errori o delle bugie volute.

Chi ha la colpa, di chi è la colpa?

Da cristiano dico che ognuno di noi faccia “mia culpa”.

Invece di offendersi e attaccare Celentano – bisogna fermarsi un attimo e chiedersi cosa bisogna fare?

Perché se la Chiesa e i suoi “funzionari” perdono la credibilità e i credenti - vuol dire che diminuisce il numero della gente che crede alla povertà e all'astinenza dei servi di Dio e, appunto, se qualcuno ci chiede l'umiltà, deve essere lui stesso quello che vive come ha vissuto sulla terra Cristo, povero e umile.

Perché non sono le Sacre Scritture che sbagliano, ma quelli che servono i vitelli d'oro e non sono alla ricerca del Paradiso nei cieli, ma, sembrerebbe che si sono fatti un Paradiso sulla terra.

La Fede e gli affari dello Stato (specie quello religioso) NON si sposano senza il PECCATO.

Siamo arrivati all'urgenza di un Concilio Vaticano III ?

Un NUOVO Vocabolario potrebbe aiutarci?

O dobbiamo leggere bene quello che c'è già?

Saper leggere i VOCABOLARI - è questo l'ennesimo messaggio-agitatorio di Adriano Celentano.

Lui è uno tra gli ultimi “Cavalieri senza paura” che sanno scuotere le coscienze addormentate del mondo.

É facile, è comodo a ERODE chiamarli “comico”, “cantante”, “artista”... Ma sono quelli che saranno ricordati per le loro “profezie” perché vedevano le cose prima degli altri, e sono quelli che non temevano e non temono di dire a voce alta, spesso arrabbiata (e anche melodiosa e intonata) la verità “sul Re nudo” alias “sull'Italia spogliata e denudata” !

Giorgio Gaber

........Il tutto è falso ................... Verso il terzo millennio

....

Paolo Francesco Barbaccia Viscardi

Nessun commento: